Il tempo galantuomo.
Rilevo con viva soddisfazione l’interesse della “nostra” associazione a condividere l’eccellente iniziativa di VieTraverse nell’organizzare la pregevole mostra dell’amico Tomarchio e la presentazione del libro su Pasolini e l’Etna dell’esimio prof. Gesù.
La cosa mi soddisfa e mi fa molto piacere.
Significa che qualcosa è cambiato nel capire gli eventi culturali che ci circondano; significa che abbiamo capito che è importante suggerire, a chi ci sta intorno, le occasioni di crescita esistenziale da non perdere.
E Il tempo, invero, è stato galantuomo!
Quando, due anni addietro, provai, pregando, a coinvolgere l’ACAF, e seguirmi nel seminario che organizzammo (grazie alla generosità di Vittorio Graziano) presso la locale Università, con la facoltà di Letteratura italiana, nello stesso argomento, coinvolgendo ospiti e fotografi di statura assoluta, trovai assenze e reazioni scettiche, riluttanti, poco attente, decisamente neghittose. L’ occasione era assolutamente appetitosa per farci conoscere come appassionati e studiosi della fotografia intesa a 360 gradi, ma non ricevetti incoraggiamenti di sorta se non a livello di singoli interessati.
Perdetti l’opportunità di dare un contributo studiato insieme e condiviso insieme e dovetti bruciare un anno di lavoro; perdette la fotoamatorialità a Catania in termini di crescita culturale e credibilità ed io dovetti riconoscere “obtorto collo” che a Catania la fotografia non era proprio a 360 gradi ma piuttosto un luogo mentale dove casualmente batteva un qualche ritmo cardiaco e vagava qualche neurone.
Qualcosa sta cambiando? Speriamo.
Riprendere il rapporto letteratura e fotografia è riprendere il colloquio con la fotografia siciliana che di questo rapporto non può prescindere.
Non facciamoci fregare, ancora una volta, dai personalismi, dall’autoreferenzialità, dalla presunzione di essere migliori, o peggio, diversi.
Abbiamo sempre da imparare: meglio tardi che mai!
Ripropongo, nella circostanza, il libro evento di Corinne Pontillo, che provocò (per merito dell’autrice ma, anche, di quel manipolo di intellettuali lasciati soli e senza sostegno) un dibattito opportuno presso Fotocrazia (“Repubblica”) ospitato e stimolato dall’egregio Michele Smargiassi che onorò Pierpaolo e l’attenzione della fotografia nazionale.
Un dibattito che pur nato e promosso a Catania, non ebbe risalto perchè soffocato dalle piccinerie dell’ignoranza.