“Seduto in quel caffè io non pensavo a te”
Giornale radio: Oggi 29 settembre ….
macché ti pensavo benissimo, cara Acaf. Desideravo riprendere i contatti, ritrovare i sorrisi, rivedere i soliti volti.
“e tutta la città girava intorno a me”
non proprio tutta la città ma tante immagini si; ad Augusta, al Med Photo, a Trapani, a Valverde. Eppure, nonostante tutto, pensavo a te.
E potrei continuare a cantare il brano di Battisti e Mogol (pensa che avevo quattordici anni quando provai a scimmiottare l’Equipe 84). Ma il pensiero buono e spiritoso (almeno nel mio animo) stavolta è solo per la campanella (un richiamo di attenzione) per ciò che abbiamo lasciato in sede.
Si, proprio un trillo per ricordare cosa abbiamo lasciato in Pola Street.
Ci aspettano le idee per i contest da realizzare, i fine settimana seminariali, la proposta e il dovere di conoscenza dei nuovi libri confezionati dai soci, i programmi di nuove gite verso paesaggi, mostre, angoli remoti della nostra Sicilia come della nostra anima, scambio di esperienze con altri gruppi, conoscenza dei nuovi libri emersi nel tempo che è passato, incontro con i nuovi autori e con i vecchi amici.
Tutto questo abbiam lasciato tra le mura della nostra sede assieme alle nostre fotografie, ai nostri appunti, ai nostri desideri. Non possiamo lasciarli avvizzire.
Mi rendo conto che ci stiamo preparando ad una stagione assai difficile nella quale sarà necessario equilibrare le necessità economiche con il naturale incontro ciclico-generazionale dei nuovi soci con quelli più vecchi, ma abbiamo troppi anni alle spalle per temere il ....... 30 settembre.
Come nella canzone, basterà un colpo di telefono, una e-mail, e ci sembrerà, col sole, di “cancellare tutto” e trovarci pronti a suonare il campanello di Via Pola.
Caro Presidente, fatti trovare in forma, e pronto ad aprire a tutti.
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