Nella solita nostra sede, per l’occasione adattata a teatrino, ieri sera con l’aiuto di tanti amici, ho provato a mettere in scena un’idea teatrale che, parafrasando Pirandello, mi permettesse di interloquire con tutti i soci, meditando e riflettendo sull'mmagine fotografica.
“Sei fotografie in cerca d’autore” sono state il pretesto per smuovere la nostra pigrizia mentale e metterci in gioco, con la nostra passione, magari con leggerezza e giocosità.
I riscontri che ho ricevuto e che continuo a ricevere sono stai, invero, assai lusinghieri circa la qualità della proposta e l’originalità della metodologia sperimentata.
Ritengo che quanto ieri sera abbiamo realizzato sia perfezionabile, migliorabile e possa essere utilizzato anche per altre avventure.
Una cosa qui mi preme sottolineare: ieri sera, e ve ne sarete resi conto - parafrasando ancora Pirandello (Questa sera si recita soggetto) - tutto era, assolutamente tutto, improvvisato.
Pertanto, adesso. mi preme ringraziare chi, inconsapevolmente collaborando, ha reso possibile l’evento: e, quindi, il primo contributo dell’eccellente Claudia che ha rotto il ghiaccio e ha dato il “la” a tutto l’incontro; e, ancora, la collaborazione penetrante di Mary, ed, a seguire, il credibilissimo quanto onesto contributo di Vito; l’emozionato passaggio di Pino G. e di Alberto P. (calatisi nelle loro parti - ma sono sicuro che con un copione in mano avrebbero fatto scintille), senza dimenticare l’attrezzistica fornita da Elisa ad un povero cieco.
A tal proposito, segnalo che proprio questa intuizione è stata la più apprezzata perché un cieco non può vedere le fotografie ma può “vedere” le immagini.
Una serata che i miei amici di poesia e di avventura hanno vissuto davanti al folto pubblico di sempre arricchito dalla presenza dei fotografi del Freelance di Augusta e dagli storici fotografi catanesi come Zzaven e Valenti, incuriositi dal tema dell'incontro.
Ed ora, consentitemi, sia reso omaggio a chi ha permesso, con stoica presenza-assenza, la riuscita di questa avventura.
Un ringraziamento sincero quanto ricco di gratitudine a Massimo Privitera per essersi reso disponibile, offrendo le tappe della sua ricerca fotografica, a questo avvenimento da lui accolto e raccolto quasi come una divertente (ma mica tanto) seduta psicoterapeutica. Grazie, caro amico.
PIppo Pappalardo interpreta "un cieco"