Giorno 9 di aprile muore Francesco Radino, squisito rilevatore e fotografo del territorio italiano che seppe interpretare e reinventare avvalendosi delle complementari capacità fotografica e pittorica, frutto della sua formazione ed educazione artistica. Lo conobbi al Meeting dell'Etna del Le Gru in quel di Valverde, Furono giornate di intensi colloqui e dialoghi. Da questi incontri scaturivano non mere informazioni storiche o biografiche ma confidenze circa la necessità di impostare su basi nuove, quasi scientifiche, l'approccio al rilevamento del territorio nazionale. Questo importante assunto, nel suo pensiero non diveniva mai complicato nè complesso; il suo pensiero come il suo gesto fotografico, si faceva semplice ed immediato grazie ad una sorvegliata capacità di avvolgerlo di ironia leggera quanto evidente. Le numerose committenze affidate al suo talento fotografico parlano della sua opera e dei suoi precipui interessi rivolti prevalentemente alle regioni del Nord, alla loro economia, alla loro politica non ancora capace di controllare i fenomeni di trasformazione se non, addirittura, di scomparsa. Molte e di assoluta qualità le sue pubblicazioni. Sua consorte è stata la fotografa Cristina Omenetto e per finire mi piace ricordare la passione per la pesca subacquea di cui orgogliosamente esibiva i trofei fotografici,
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