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La Cuba di Manuela e Salvo- 13/05/14 (1 viewing) (1) Guest
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TOPIC: La Cuba di Manuela e Salvo- 13/05/14
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Caristofane (User)
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La Cuba di Manuela e Salvo- 13/05/14 9 Years, 11 Months ago Karma: 2  
Martedi 13 Maggio 2014 h.21
"CUBA, MI ISLA SABROSA" di Manuela Litrico e Salvo Pendolino

La felicità ha molte facce. Viaggiare, probabilmente, è una di queste.
José Saramago

Manuela e Salvo sono stati a Cuba. Sono stati a Cuba da turisti, non per un viaggio fotografico. Manuela e Salvo hanno comunque fatto delle foto. Così ieri sera Manuela e Salvo ci hanno presentato le loro foto. Cosa c'è di strano? Nulla, mi viene da dire. Ma se quello a cui le presentano è un uditorio di fotografi e questo è il loro (quasi) primo lavoro fotografico allora possiamo dire che Salvo e Manuela sono stati bravi. È una forca caudina, da cui tutti si deve passare prima o poi. E alla fine, che emozione, che patos... che bello quando tutto è finito e la fifa ce la siamo lasciata alle spalle. Poi viene il momento del riesame: cosa non ha funzionato cosa poteva esser fatto meglio, come farlo la prossima volta? Perché ci sarà, ci deve essere una prossima volta, per andare meglio, per prendere una rivincita, per mettere in pratica quanto l'esperienza ci ha fatto maturare. Auguro a tutti che non vada mai troppo bene o poi, al contrario, potrebbe nascere il panico di non essere più all'altezza, di non poter ripetere quel momento di gloria.
Ma in fondo perché si viaggia? per divertirsi? per fotografare? per imparare?
per conoscere gli altri? per imparare a conoscere se stessi? per mettersi alla prova?
Noi turisti occidentali, e uso di proposito la parola "turisti" e non il più nobile "viaggiatori", siamo davvero in grado di conoscere e metterci in rapporto con gli altri? O non cerchiamo invece una sorta di teatrino, di circo ammaestrato a nostro esclusivo uso e consumo.
In fondo, abbiamo pagato! Siamo in vacanza! E allora ben venga il leone feroce, ma dentro una gabbia! Venga il povero cencioso, così fotogenico, ma poi non rompa chiedendo soldi in continuazione. Ben venga il paese povero e arretratto, ma non fatemi mancare l'aria condizionata e la pasta asciutta, mica sono venuto fin qui per soffrire!
Attenzione, la mia arringa non è rivolta a Manuela e Salvo, che anzi sono stati così garbati, nelle parole e nelle immagini, nei confronti di un luogo che, si capisce, è entrato profondamente nei loro cuori, che hanno viaggiato, si è compreso, in sintonia con il popolo cubano. No, la mia critica è rivolta al turista occidentale medio, ne ho incontrati tanti, si riconoscono subito, meglio se con qualche soldo in tasca e tanto fumo in testa, che si lamentano, per l'aria condizionata che non funziona, per il bus che si ferma, "peggio del terzo mondo qui!" .
"...ma resta a casa!" - Mi verrebbe da dire, non venire in un paese povero per lamentati di non avere il lusso che pretendi.
Forse la mia critica è rivolta anche a me stesso: quanto più mi allontano dal viaggio medio organizzato, tanto più mi rendo conto di quanto tempo ho avuto il paraocchi o sono stato cieco, di quanto difficile è ancora oggi sforzarsi di diventare diversi, di viaggiare diversamente, comprendere culture così profondamente diverse dalla nostra, adattarsi a usi che cozzano profondamente con i nostri, schiavi di ideologie ormai radicate nei nostri animi.
... Mentre mi aggirano per un quartiere vecchio di Cuba in tarda mattinata, la sete diventava, via via, sempre più forte. Alla ricerca di una "bottiglia d'acqua minerale" che in quel quartiere sembrava non essere in vendita da nessuna parte (bottiglie di Rum quante ne volevi!) il mio amico, forse più assetato di me, si rivolge ad un gruppo di signori cubani. Con un forbito spagnolo (?), chiede dove poter comprare la sospirata acqua minerale. Il cubano lo guarda pensieroso, forse si chiede da dove sia sbarcato quel marziano, ma visto il lo e la macchina fotografica al collo, capisce subito che deve trattarsi di un comune esemplare turista ridens fotografantis, molto diffuso in quei luoghi, anche se uscito dal sentiero turistico tracciato, a suo uso e consumo, da milioni di esseri della stessa specie passati da lì prima di lui. Forse si muove a pietà o forse, più semplicemente, la sua è solo un'indole generosa spontanea. Non dà segno di essere disturbato dalla lingua non perfetta, anzi cerca di sforzarsi di capire il poveretto che gli chiede aiuto, si rivolge al turista un po' sprovveduto in italiano (e qui, scusate, già mi sento inadeguato, lasciatemelo dire). Senza battere ciglio gli spiega che in quella zona non vendono acqua minerale, ma non si preoccupi venga pure con lui che sarà felice di offrirgli un buon bicchiere d'acqua frasca. Ecco è proprio a questo punto che nasce spontaneo il turista borghese che è in me, non posso farci niente, scatta il segnale d'allarme, mezzo secolo di lavaggio del cervello, un medico poi! Il primo pensiero è: "ecco è fatta! da domani in poi staró chiuso nel bagno! Sarò fortunato da cavarmela con un po' di dissenteria del viaggiatore? Dove ho letto di quei casi di colera l'anno scorso proprio qui all'Avana? erano forme resistenti alla terapia?". Si lo so, è stato un attimo, ma un attimo di debolezza. Forse il mio limite tra avventura e incoscienza? Poi, ma solo poi, mi riprendo da me stesso, mi dico che quella persona è stata incredibilmente gentile e non posso fare a meno di bere tutto il bicchiere di acqua che mi offre e ringraziarlo per la cortesia.
Eppure non posso fare a meno di ripensare alla mia debolezza di viaggiatore, anzi turista, occidentale e fustigarmi nell'animo. Non posso fare a meno di confrontarmi con quello che cerca l'aria condizionata e i maccheroni. Non posso fare a meno di pensare quanto difficile sia staccarsi dai propri schemi mentali occidentali mente si guarda (e si giudica) un popolo che è diverso anni luce dal tuo, con una sua cultura, una sua storia e sì, con una sua flora batterica e anticorpi, così diversi dai tuoi. Non posso fare a meno di pensare al di là dell'episodio divertente, peraltro senza strascichi, a quanto sia difficile arrivare a comprendere un uomo che è felice anche se non ha il telefonino ultimo modello o il vestito firmato, ma che vive di un sentite sociale nel senso migliore del termine. Che forse ha combattuto e creduto in una rivoluzione e ne ha pagato duramente sulla propria pelle le conseguenze e che oggi non sa più se sia meglio rimanere chiuso nell'illusione socialista o aprirsi a quella capitalista. Un bel dilemma!
Perdonatemi, Salvo e Manuela, ma è troppo fresco il ricordo per non cadere (scadere?) nel personale!

Buona luce! ... e buoni viaggi!

Emanuele

 
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E\' un\'illusione che le foto si facciano con la macchina... si fanno con gli occhi, con la testa e con il cuore.
Henri Cartier-Bresson

Chi non sa fare una foto interessante con un apparecchio da poco prezzo, ben difficilmente otterrà qualcosa di meglio con la fotocamera dei suoi sogni.
Andreas Feininger
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      Topics Author Date
    emo
La Cuba di Manuela e Salvo- 13/05/14
Caristofane 2014/05/16 10:39
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cosimodiguardo 2014/05/17 16:02
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manuacaf 2014/05/19 23:58
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alb.o 2014/05/20 19:28
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