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Serata con ospite:Edoardo Terren Stampa
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Presentazione dell’Autore:

Anno 1945 – nasce a Mira, provincia di Venezia, frequenta la Fotografia Amatoriale da oltre 30 anni. Lavora con apparecchi nikon, possiede un corpo macchina F2A con motore, una Nikkormat elw con motore, ottiche 20 mm /28 mm/50 mm / 105mm zoom 80/200.
Lavora esclusivamente in luce ambiente e pertanto non possiede un flash.
In camera oscura con ingranditore Leitz con obiettivo 50mm ed un esposimetro Philips pdt 024, impiega un solo tipo di pellicola Ilford FP4, che sviluppa con Acutol  FX14 diluito 1:10 e stampa su carta Agfa / Ilford n.3.
Il suo lavoro è fare l’imprenditore, ma dedica tutto il suo tempo libero alla fotografia.
Il tema preferito da Terren è la documentazione delle condizioni sociali della sua gente, e con molta caparbietà il Polesine: emigrazione, abbandono delle terre, solitudine.
Partecipa dal 1978 a concorsi fotografici nazionali ed esteri, ottenendo subito riscontri positivi delle sue opere.
Realizza il suo primo Portfolio Fotografico dal tema “La Mia Gente” con 12 stampe  litografiche in bianco e nero che accompagnano le sue mostre personali per le città d’Italia: Catania, Firenze, Ravenna, Gorizia, Misano Adriatico, Mestre, Venezia, e molte altre ancora.
Alcune delle sue immagini vengono pubblicate su libri di storia e ambiente del proprio Paese e su altri testi.
L’equilibrio e la sobrietà delle inquadrature, la punta di formalismo mai eclatante ma funzionale all’espressione, il rigore di un bianco e nero leggermente contrastato  e talora un po’ sgranato per dare maggiore forza plastica alle proprie immagini, sono alcuni degli elementi del linguaggio visivo attraverso il quale vengono comunicati anche valori etici che in certi casi hanno la potenza del Memento dei Mori.
Valutazione di Giorgio Rigon MFI FIAF EFIAP: Dalla crudezza essenziale delle splendide stampe bianco e nero, oggi riproposte alla nostra attenzione, emergono personaggi che chiamerei epici. L’autore li chiama, con affetto, La Mia Gente, a proclamare lui stesso l’orgoglio della propria appartenenza e ad unire, in un abbraccio globale, persone, mura domestiche, suppellettili ataviche, terra ed acqua destinati a rimanere per sempre nella nostra memoria.


La visione del libro di Edoardo Terren, con i lavori dedicati da una parte   alla sua gente e dall’altra al  Polesine,  non lascia certo indifferenti.

Per me anzi si è trattato di una sorpresa, particolarmente gradita dato che per mestiere mi occupo della cultura nella nostra regione, e Terren  proprio di questo ci parla: di noi, della nostra. storia.

 Ho usato la parola  ‘storia’ al minuscolo, perché quella raccontata da Terren non è la Storia fatta dai Grandi della Terra, dei palazzi del potere o di guerre e vittorie eclatanti.

Qui il maiuscolo non ha casa, qui è il regno del popolo, delle persone semplici, che con fatica tutti i giorni resistono alle difficoltà della vita. Non ci sono maiuscole in queste fotografie, nelle quali Terren riporta ai nostro occhi immagini di una realtà che ci sembra ora tanto lontana, e invece non è poi così remota. 

Queste foto vanno oltre i nostro occhi arrivando a toccarci nel cuore: ritratti di persone, animali e cose, immortalati nell’ambiente loro. L’impatto emozionale è forte: Edoardo Terren fa vibrare le corde del  nostro vissuto collettivo, rendendo evidenti e presenti, ancora oggiAggiungi un appuntamento per oggi che  il corso della vita, i cambiamenti, le interazioni con le diverse realtà hanno apportato stravolgimenti al tessuto sociale del Veneto, le nostre radici.

In questi lavori possono essere visti i volti e i luoghi che, pur testimoniando l’asprezza della vita, ci parlano di noi: grazie all’uso di un suggestivo bianco e nero, Terren esprime tutta la bellezza della nostra terra e la Poesia del Veneto emerge, nei paesaggi sconfinati e immoti del Polesine come nei volti della nostra gente, ritratta nelle case e negli ambienti che ormai non esistono i più.

                                                               Angelo Tabaro

                                                          Segretario Regionale Veneto alla Cultura

 

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