Presentazione dell’Autore:
Anno 1945 – nasce a Mira, provincia di Venezia, frequenta la
Fotografia Amatoriale da oltre 30 anni. Lavora con apparecchi nikon,
possiede un corpo macchina F2A con motore, una Nikkormat elw con motore,
ottiche 20 mm /28 mm/50 mm / 105mm zoom 80/200.
Lavora esclusivamente in luce ambiente e pertanto non possiede un flash.
In camera oscura con ingranditore Leitz con obiettivo 50mm ed un
esposimetro Philips pdt 024, impiega un solo tipo di pellicola Ilford
FP4, che sviluppa con Acutol FX14 diluito 1:10 e stampa su carta Agfa /
Ilford n.3.
Il suo lavoro è fare l’imprenditore, ma dedica tutto il suo tempo libero
alla fotografia.
Il tema preferito da Terren è la documentazione delle condizioni sociali
della sua gente, e con molta caparbietà il Polesine: emigrazione,
abbandono delle terre, solitudine.
Partecipa dal 1978 a concorsi fotografici nazionali ed esteri, ottenendo
subito riscontri positivi delle sue opere.
Realizza il suo primo Portfolio Fotografico dal tema “La Mia Gente” con
12 stampe litografiche in bianco e nero che accompagnano le sue mostre
personali per le città d’Italia: Catania, Firenze, Ravenna, Gorizia,
Misano Adriatico, Mestre, Venezia, e molte altre ancora.
Alcune delle sue immagini vengono pubblicate su libri di storia e
ambiente del proprio Paese e su altri testi.
L’equilibrio e la sobrietà delle inquadrature, la punta di formalismo
mai eclatante ma funzionale all’espressione, il rigore di un bianco e
nero leggermente contrastato e talora un po’ sgranato per dare maggiore
forza plastica alle proprie immagini, sono alcuni degli elementi del
linguaggio visivo attraverso il quale vengono comunicati anche valori
etici che in certi casi hanno la potenza del Memento dei Mori.
Valutazione di Giorgio Rigon MFI FIAF EFIAP: Dalla crudezza essenziale
delle splendide stampe bianco e nero, oggi riproposte alla nostra
attenzione, emergono personaggi che chiamerei epici. L’autore li chiama,
con affetto, La Mia Gente, a proclamare lui stesso l’orgoglio della
propria appartenenza e ad unire, in un abbraccio globale, persone, mura
domestiche, suppellettili ataviche, terra ed acqua destinati a rimanere
per sempre nella nostra memoria.
La visione del libro di
Edoardo Terren, con i lavori dedicati da una parte alla
sua gente e dall’altra al
Polesine, non lascia certo
indifferenti.
Per me anzi si è trattato
di una sorpresa, particolarmente gradita dato che per mestiere mi occupo
della
cultura nella nostra regione, e Terren
proprio di questo ci parla: di noi, della nostra.
storia.
Ho
usato la parola ‘storia’ al minuscolo, perché
quella
raccontata da Terren non è la Storia fatta dai Grandi della Terra, dei
palazzi
del potere o di guerre e vittorie eclatanti.
Qui il maiuscolo non ha
casa, qui è il regno del popolo, delle persone semplici, che con fatica
tutti i
giorni resistono alle difficoltà della vita. Non ci sono maiuscole in
queste
fotografie, nelle quali Terren riporta ai nostro occhi immagini di una
realtà
che ci sembra ora tanto lontana, e invece non è poi così remota.
Queste foto vanno oltre i
nostro occhi arrivando a toccarci nel cuore: ritratti di persone,
animali e
cose, immortalati nell’ambiente loro. L’impatto emozionale è forte:
Edoardo
Terren fa vibrare le corde del nostro vissuto
collettivo, rendendo
evidenti e presenti, ancora oggiAggiungi
un appuntamento per oggi che il corso
della vita, i cambiamenti, le
interazioni con le diverse realtà hanno apportato stravolgimenti al
tessuto
sociale del Veneto, le nostre radici.
In questi lavori possono
essere visti i volti e i luoghi che, pur testimoniando l’asprezza della
vita, ci
parlano di noi: grazie all’uso di un suggestivo bianco e nero, Terren
esprime
tutta la bellezza della nostra terra e la Poesia del Veneto emerge, nei
paesaggi
sconfinati e immoti del Polesine come nei volti della nostra gente,
ritratta
nelle case e negli ambienti che ormai non esistono i più.
Angelo Tabaro
Segretario
Regionale Veneto alla Cultura
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