ACAF - Associazione Catanese Amatori Fotografia

 
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Imparare a leggere PDF Stampa E-mail

di Pippo Pappalardo

leggerecuore.jpgUna delle esperienze più interessanti della formazione culturale / fotografica del circolo è la lettura comune delle immagini fotografiche.

Le fotografie, esposte o proiettate, vengono commentate insieme, ed ognuno contribuisce ad arricchire la capacità di lettura, di interpretazione e di critica dell’altro grazie al confronto ed al dialogo. Il maggior arricchimento o meno dipende ovviamente dal grado di esperienza e di maturità culturale del singolo e del gruppo. Ecco perché regolarmente il gruppo verifica le proprie attitudini e capacità sottoponendosi ad esami attenti e misurati per capire se le vecchie regole sono attuali oppure necessita elaborarne altre alla luce delle novità tecnologiche ed, ancor più, dei risultati degli studi di sociologia della comunicazione visiva.
Ma ci sono regole precise per imparare a leggere una fotografia?
Si, ci sono, ma come tutte le regole, appena apprese, possono essere tradite, ma mai ignorate.
Prima di passare avanti ricordiamoci sempre che in questa fase il circolo non tenta di acquisire capacità critiche ulteriori ma intende raggiungere la consapevolezza del fatto che, prima ancora di giudicare, dispone della conoscenza di tutti gli elementi presenti nell’immagine fotografica per leggerli con cognizione di causa rendendosi conto della loro reale presenza e necessità.
Per conoscerli occorre possedere i codici attraverso cui analizzare e studiare la realizzazione fotografica.
Occorre, quindi, riconoscere un formato orizzontale, verticale, quadrato ed afferrarne l’importanza della scelta in funzione compositiva ed espressiva del risultato finale.
Occorre riconoscere gli strumenti adoperati (bianco/nero o colore o viraggio o elaborazioni, qualità della pellicola, corretto uso dei diaframmi e della velocità dell’otturatore, della scelta degli obiettivi, del punto di ripresa e buona capacità compositiva).
Occorre, inoltre, afferrare la qualità dell’immagine sotto il profilo denotativo o connotativi ed, in tal ultimo senso, imparare a riconoscere la volontà dello sguardo e la qualità del suo lavoro.
Occorre imparare ad individuare all’interno dell’immagine la qualità della composizione congiungendo e collegando in maniera logica e comprensibile i pesi visivi, i piani visivi ed i contrasti; seguire tali elementi collegandoli idealmente in forme geometriche evidenti, oppure seguire la linea degli sguardi e delle sorgenti di luce.
Occorre imparare a riconoscere i livelli costitutivi della visione e la loro specificità nel contesto fotografico (sfocato, mosso, panning, tessiture, ritmi, piani e livelli di percezione) ed i livelli espressivi della composizione atteso che per quest’ultimi vale la codificazione del messaggio e quindi siamo in grado di raggruppare per genere (ad esempio il ritratto, il paesaggio, il reportage) o leggerne il linguaggio retorico fatto, ad esempio di simboli e di metafore e delle loro possibili varianti.
Acquisite tutte queste nozioni e sperimentate la necessità della loro sussistenza bisogna organizzare la lettura dell’immagine privilegiandone i percorsi più significativi ovvero la prevalenza o meno dell’aspetto documentativo, narrativo, artistico od altro ancora.
Occorre anche con molta umiltà misurare le proprie conoscenze previe rispetto a quanto è rappresentato dall’ immagine fotografica poiché se non abbiamo visto mai una partita di calcio la scambieremo per un raduno di maschietti su un prato sporcato di gesso.
Occorre comprendere la necessità di quell’immagine che stiamo leggendo ed il contributo che regala al nostro bisogno di conoscere, ricordando sempre che da qualche parte è stata pur tratta proprio quella visione e che oggi abbiamo tra le mani qualcosa che qualcuno ha voluto in quel modo per bisogni non casuali.
Ricordiamoci anche del contesto in cui leggiamo l’immagine fotografica, se alla parete di una mostra, se in un seminario, in un libro, o per caso. Se cominciamo a leggere con attenzione le immagini fotografiche, tutte le altre immagini (dalla cartellonistica stradale ad i nostri sogni) ci risulteranno più comprensibili poiché imparare a leggere una fotografia altro non è che imparare a riconoscere qualcosa dopo aver imparato a vederla; e se il vostro fotografare era stato una carezza fatta a quel mondo dentro e fuori di voi, adesso, leggendo, state avvertendo proprio il senso di quella carezza.
Ma al di là di ogni regola ricordo che le immagini, come diceva qualcuno, rimangono degli enigmi che solo il cuore può risolvere.
 
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