ACAF - Associazione Catanese Amatori Fotografia

 
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Fotografare l’emozione o emozionarsi fotografando? PDF Print E-mail
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filo_spinato.jpgdi Lucia Pulvirenti
E’ già da un po’ che mi soffermo riflettendo sulla stessa domanda: “quando fotografo mi
emoziono oppure sono propensa a fotografare  gli stati emozionali?”. Evidentemente le due
cose non si escludono affatto. Da ragazzina, in modo quasi istintivo, osservavo le persone nei loro
movimenti, scrutavo le loro espressioni, il gesticolare delle mani, il modo di camminare, gli sguardi,
i sorrisi, carpivo tutto ciò che mi faceva virtualmente entrare nel loro mondo. Oggi invece attraverso la mia macchina fotografica trasformo le mie introspezioni visive in immagini, cerco di fissare l’anima, l’energia, la luce che cade ed illumina le piccole cose della vita di ogni giorno; e tutto questo nello stesso tempo mi conduce a spogliare il mio cuore fino a raggiungere la sua vera essenza aiutandomi a trasformare in immagine uno stato emotivo. Da quando mi sono ritrovata immersa in questo mondo meraviglioso che e’ la fotografia,  io e la mia fedele compagna di viaggi al collo percorriamo chilometri alla ricerca della luce intesa sia come energia vitale e amore che
come elemento essenziale della fotografia. Perché la luce senza amore non si sente e non si vede, e se il mondo e’ l’occasione per esprimere l’amore, la foto e’ l’occasione per sublimarlo. La vita, che era sempre stata catturata dai miei occhi ed inviata semplicemente al mio cervello, che col passare dei giorni dimenticava, adesso viene rilevata e fissata nel tempo da uno scatto che, rivela le sensazioni di quel momento e, riesce a volte a trovare anche le risposte alle nostre domande più difficili. Un semplice “click” può racchiudere il segreto di uno stato d’animo. Ma a volte non e’ semplice entrare nel segreto delle nostre anime, perché nel nostro voler vivere di corsa, sempre alla ricerca dell’irraggiungibile, dell’isola che non c’è, perdiamo spesso di vista la vera essenza della vita facendoci trascinare, dal flusso e dai luoghi comuni, in una vita fittizia senza stimoli. Se solo ci soffermassimo un attimo a guardarci dentro potremmo ricominciare a percepire le nostre emozioni che, grazie alla fotografia, possono essere immortalate e, rivedendole, rivederci.
 
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