ACAF - Associazione Catanese Amatori Fotografia

 
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di Pippo Pappalardo

Il possedere libri di fotografia indubbiamente ci fa sentire già dentro l’esperienza fotografica: incominciamo a conoscere gli autori, le collane editoriali, le nuove proposte, i classici, le recensioni più o meno interessate se non proprio disoneste.
Diffidate da quelle dichiarazioni che suonano: tutto quello che volevate sapere della fotografia. Sono ovviamente false a meno che si tratti di una buona, anzi ottima, enciclopedia fotografica.
Diffidate dalle antologie che pretendono di aver raccolto tutte le più belle immagini della storia del nostro secolo, sono ovviamente false perché non può mai esserci una raccolta onnicomprensiva. Cercate di essere settoriali e puntate sui generi, sugli autori, sui  periodi che preferite: troverete di più, e meglio, e soprattutto comincerete a diventare degli esperti di quanto avete privilegiato perché specialisti.
Io, per esempio ho cominciato con le immagini della Sicilia e possibilmente degli ultimi cinquanta anni.
Ho cominciato ad amare Sellerio, Leone, Scianna, e con loro, il   paesaggio e le cose di Sicilia. Ho potuto così confrontare la loro  visione con la mia e rendermi conto della diversità di approccio, di esperienza, di risultato.
Poi ho guardato a coloro che hanno fotografato la Sicilia, non essendo siciliani, e le scoperte sono venute via, uno dopo l’altra, neanche fossero state ciliegie.
Ma potete cominciare da un genere: il paesaggio, il ritratto, la cronaca, il nudo.
Quando avrete raggiunto la disponibilità di una dozzina di libri sul vostro argomento prediletto, allora vi verrà voglia di saperne di più: sarà necessario staccarsi dai libri meramente fotografici e affrontare con metodo e disciplina testi di carattere più informativo, teorici prima che pratici, e, pertanto, entrerete in una fase di apprendimento critico che organizzerà meglio la vostra visione ma fondamentalmente attrezzerà tecnicamente il vostro linguaggio.
Verrà, quindi, il momento in cui vi chiederete cos’è il fotogiornalismo prima ancora di svenire per quella famosa fotografia di quell’altrettanto famosa rivista.
Vi chiederete cos’è la “moda” prima ancora di invidiare la modella o il set in cui è stata fotografata e così per il paesaggio, così per l’architettura. La fotografia è tuttologa e, prima o dopo, lo sappiamo, tutto finisce in una fotografia, anche la morte purché abbia la bontà di star ferma. Ma, per cortesia, no scegliete questa tematica.
 
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