Ah, se sta petra putissi parrari...
Ha parlato Pippo per loro e le ha fatte palare di territorio, di storia, di cultura, di ambiente, di materiali ... e altro ancora.
La sua disamina strutturalista si diparte come sempre dal cosa, dal come e dal perchè, anche se io mettrei il perchè al primo posto, ma in verità il nostro percorso è diverso: lui è un critico ed io... mi credo un fotografo!
Per me, a proposito di progetto, il "perchè" fotografare un qual "cosa" è fondamentale, sia in quanto tale, sia per scaturirne un "come".
In fondo questo è il progetto.
D'altronde ieri Pippo ci ha fatto capire benissimo, come approfondire, anche solo per un attimo, la conoscenza di "cosa" vogliamo andare a fotografare, ci può far nascere tante di quelle idee, di quelle visioni, da superare di slancio l'impasse. e allora sì che potremo dare sfogo ai nostri istinti e alle nostre passioni.
La fotografia di pancia ci può anche stare, ben venga, ma fotografare a m... per dirla con Pippo, no!
Se poi vogliamo andare a spasso co n la macchina al collo, va bene, se non vogliamo impegnarci, va bene pure, ma un'idea di cosa vogliamo trasmettere dovremo pur averla.
A me al contrario della fotorafia piace proprio il fatto che è una fonte di stimolo continuo verso nuove letture e nuove conoscenze, un'esercizio per la mente ed una cura contro la demenza senile e la pigrizia mentale imperante.
Questa sorta di abulia mentale che fa perdere le persone dietro a telenovelas e sit-com senza senso. Ma tent'è ... il mondo è bello perchè è vario.
In tutto ciò mi perdonerete se non vi faccio un sunto del discorso di Pippo, troppo dotta ed estesa la sua disamina per venirne a capo in poche righe.
Però se volete approfondire, la nostra terra è li che aspetta di essere ri-scoperta...
Saluti impietriti ( ma pietra nera, marmo o pietra di Comiso?)
Emanuele
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